giovedì 5 luglio 2007

Fiat 500. The best animatic ever seen.


Ieri sera è andato on-air il nuovo spot della nuova Fiat 500. La gara indetta per realizzarlo ha visto partecipi agenzie e creativi da tutto il mondo. Chi se lo sarebbe immaginato che dopo mesi di duro lavoro l’agenzia vincente sarebbe stata Fiat stessa? L’autore dello spot è infatti nientepopodimenoche Sergio Marchionne, amministratore delegato Fiat.

In questa intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, il business man della più rappresentativa azienda italiana lascia intendere di aver fatto tutto da sé, di aver concepito lo spot, di aver scelto le immagini, di aver pensato a tutto lui. Nell’intervista dichiara di volere fare della Fiat ciò che Steve Jobs ha fatto della Apple, attribuendo alla 500 il ruolo di iPod.

Avere come pietra di paragone Apple, la sua comunicazione, il suo linguaggio, il suo “Think Different” è certamente un ottimo punto di partenza. Come tutti i creativi pubblicitari principianti però Marchionne si è fermato troppo presto: si è dimenticato che la pubblicità non è solo sostanza, ma anche forma, crafting, ricerca visiva. Pubblicità, appunto.

Lo script, ben scritto, è imbolsito da un layout fatiscente, fatto di un susseguirsi di immagini pornograficamente buttate lì senza alcuna cura, senza alcuna ricerca visiva, senza alcuna art direction. La semplicità unita alla ricercatezza della comunicazione Apple è solo un lontano ricordo.
La scelta di Totò Cascio come fil rouge dello spot è ruffiana e per l’ennesima volta nella pubblicità italiana si è ricorso alla presenza di testimonial. Ce ne sono a decine.

È mai possibile che la pubblicità italiana non riesca ad affrancarsi da se stessa? È mai possibile che la pubblicità italiana debba essere sempre bloccata sul suo binario cieco di glorie presenti e passate? È mai possibile che la pubblicità italiana continui ad essere vittima dello stile testiano? È mai possibile che la più rappresentativa azienda italiana vada on-air con uno spot fatto in casa?

La nuova Fiat 500 appartiene a tutti noi. Il suo spot però non appartiene certamente alla nostra intelligenza.

A tutto ciò aggiungo che trovo assolutamente sbagliato che per vendere un’automobile - di questo si tratta - si sia dovuti ricorrere a visualizzare alcune tragiche pagine della nostra storia più recente. Credo che questo spot sia offensivo per molti.

L’unica nota positiva è che la reputazione di Leo Burnett è salva.
Se il prossimo anno creeranno apposta la categoria "Animatic" al Festival della Pubblicità di Cannes, questo spot potrà vincere sicuramente qualcosa.

"La vita è un insieme di luoghi e di persone che scrivono il tempo. Il nostro tempo.

Noi cresciamo e maturiamo collezionando queste esperienze.
Sono queste che poi vanno a definirci.
Alcune sono più importanti di altre
perché formano il nostro carattere.

Ci insegnano la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
La differenza tra il bene e il male.
Cosa essere e cosa non essere.
Ci insegnano chi vogliamo diventare.

In tutto questo alcune persone, alcune cose si legano a noi in modo
spontaneo e inestricabile.
Ci sostengono nell’esprimerci e nel realizzarci.
Ci legittimano nell’essere autentici e veri.
E se significano veramente qualcosa,
ispirano il modo in cui il mondo cambia e si evolve.
E allora appartengono a tutti noi e a nessuno.

La nuova Fiat appartiene a tutti noi."

41 commenti:

Anonimo ha detto...

mercanti di morte.

Anonimo ha detto...

Pensavo fosse la pubblicità di "Fascisti su Marte 2".

Anonimo ha detto...

È imbarazzante, vergognoso, indecente.
L'italia dovrebbe insorgere e mettere a ferro e fuoco quell'azienda e l'agenzia che si è prestata a fare questo abominio.

Federico Russo ha detto...

La invito cortesemente a esprimere il perché di questo commento.

Anonimo ha detto...

mercanti di morte.

Anonimo ha detto...

abbinare le immagini di stragi o grandi personaggi politici e religiosi alla pubblicità di un'auto è cosa buona e giusta?
La Fiat che parla di bene e male, giusto o sbagliato elevandosi ad una sorta di caritas? Strano che non abbiano chiesto di devolvere l'8 per mille a Marchionne. Che, tra l'altro, ho letto che è anche il copy. Beh, complimenti. Mi pare chiaro che questo è il manifesto che precederà la sua (o quella di Montezemolo) discesa in politica.
Un'azienda seria non avrebbe mai fatto un'operazione del genere. E un'agenzia seria non avrebbe mai accettato di seguire il cliente in questo delirio di onnipotenza.

Anonimo ha detto...

ho letto che il copywriter della campagna è marchionne. e l'art director, carlo pignatelli? eighties are back.

Anonimo ha detto...

Confermo: lo spot nasce dalla mente creativa di Mr. Marchionne...forse hanno easagerato un pochino! Che bisogno c'era di scomodare il Presidente, il Papa, Falcone e Borsellino....per vendere un'automobile polacca? Bella 500blog, ma pur sempre solo un'automobile!

Anonimo ha detto...

E' un grande spot, che vi piaccia o no. Uno spot che s'inserisce perfettamente nella dinamica di una paese che ama personaggi come Corona o che idolatra un ex presidente del consiglio che si vanta di comprarsi senatori per far cadere il governo. E' il biglietto da visita della pubblicità italiana: vecchia, qualunquista, populista e dannatamente mediocre. Ci sono agenzie pubblicitarie che ora fanno scrivere al cliente anche la campagna pubblicitaria e magari si inseriscono nei credits. A loro dico: siete dei geni. Glia ltri lavorano e voi mettete la firma. geniale. Da quanto tempo non nasce in Italia un mito vero? Un punto di riferimento? Un genio? Il Rinascimento è passato da qualche anno. Questa Italia appartiene a tutti voi. Per fortuna io sono svizzero.

Anonimo ha detto...

Federico dimmi che ti hanno costretto a fare questo spot, che hanno minacciato la tua integrità fisica... dicci come sono andate le cose.

Io ti dico la mia...


Per me, da ex addetta ai lavori, questo spot è vecchio, montato male, lento, e imbarazzante per quanto è ruffiano. Per il resto del mondo azzardo e direi di distinguere tra la casalinga di voghera e il cittadino ancora dotato di reattività. La casalinga forse sospirerà pensando che è proprio una bella pubblicità; chi ha ancora due sinapsi al posto loro si incazzerà e vedrà quello che alla casalinga dormiente sfugge: la menzogna,la strizzata d'occhio cerchiobottista (il presidente, i carabinieri, Falcone, il Papa -di Pinochet- tanto buono), il film lacrimoso che il mondo ci invidia... una bella predica emozional-buonista (troppo lunga secondo me), una voce conosciuta e perfettamente in bolla sul nulla, insomma un'italianata a tarallucci e vino, proprio come la fiat e i suoi illustvi signovi.

Che dire? vediamo se la fiat vende e sapremo se l'intero piano di comunicazione è corretto. Umanamente -digiamogelo- fa quasi venir voglia di emigrare.

Ma per fortuna io non sono in target.

Federico Russo ha detto...

lo spot non l'ho fatto io.

Anonimo ha detto...

b., non so chi tu sia ma hai detto parole sacrosante.
Concordo pienamente con te su tutto. E proprio perché in questo preciso momento anche mia madre starà dicendo quanto la commuove vedere il "piccolo Totò Cascio" e il Papa, bisognerebbe mandare a qualche giornale tutti i commenti che sto leggendo su questo spot. Qualcuno, forse aprorà gli occhi.

Anonimo ha detto...

boh, io sono un consumatore medio, ma dopo aver visto questo spot, oltre a non averlo affatto capito, (cosa caspita centrano quei tipi con un pezzo di ferro?), non acquisterò mai un barattolo della fiat, bella, sto spot fa cagare
info@emilianotomei.it

Anonimo ha detto...

Ma c'è qualcuno che veramente è convinto che le 500 che si venderanno ( e saranno tante), sono da attribuire a quello spot di merda? Ma non scherziamo. Quella è una vettura che si vende da sola.
Marchionne, ho saputo da una fonte anonima, che scriverà anche gli auguri di natale e i prestampati delle multe. Oltre all'album dei Pink floyd.

Anonimo ha detto...

Qui non si tratta di vendere una macchina. Si tratta di non svendere attraverso uno spot gli ultimi 50 anni della storia d'Italia.

Anonimo ha detto...

Ciao Federico.
Ho ricevuto il tuo messaggio qui in California a proposito di questo spot, e dopo aver appresso del lancio della nuova FIAT 500 (e prima di aver letto qualsiasi commento sul tuo blog) mi sono appreso a guardare questo spot con grande anticipazione.
Appena ho riconosciuto le sequenze "rubate" da cinema paradiso mi sono perplesso... Nel momento in cui sono stati trascinati sullo schermo Falcone, il papa, toscanini, etc. mi sono sentito la pelle accaponare come se qualcuno stesse graffiando una lavagna...
Non capisco... vedo continuamente porcherie come queste su youtube, ma e' questo uno spot ufficiale della FIAT???
Se volevano andare a rivendere la 500 come protagonista del dopoguerra in Italia, perche' non rimanere nell'ambito delle abitudini automobilistiche degli Italiani, invece di trascinare momenti tragici e solenni al solo scopo di causare forti emozioni?
Perche' gia' che c'erano non hanno trascinato dentro anche Moro o Ali Agka?

E' SOLO UN'AUTOMOBILE!!!

Qualsiasi idiota con un computer e totale assenza di giudizio morale puo' generare uno spot come questo: anche se tutti hanno diritto ad un'opinione, anche i deficenti, quello che mi scandalizza e' la mancanza di giudizio e decenza di quelli che lo hanno approvato e promosso.

Anonimo ha detto...

Gianca, questo è un mondo di merda. E la prova è che alla fine tutte le fondazioni o i familiari delle persone (e dei fatti) ritratti nelle fotografie utilizzate, abbiamo concesso i diritti per uno spot di una casa automobilistica responsabile di aver deteriorato irreparabilmente il mondo del lavoro in italia.
Come hanno potuto accettare i familiari di Falcone e Borsellino? Non è questione di soldi, è questione di decenza! Ho letto che addirittura alcuni hanno accettato di cederei diritti d'immagine in cambio di un'auto in regalo! Vi rendete conto? Che schifo.

Anonimo ha detto...

mi ha stupito e rammaricato l'assenza tra le icone italiane di topo gigio, silvan e soprattutto moira orfei. spero che si possa provvedere ad inserirli. grazie.

Anonimo ha detto...

ma al PICCOLO TOTO' CASCIO saranno andati almeno due euri? Ho sentito che adesso (che avrà più di vent'anni) fa il commesso in un supermercato.

Anonimo ha detto...

Che non lo avevi fatto tu, Fede, era -quasi- chiaro, mi auguro che non ci sia nemmeno una tua virgola là dentro.

Spero, inoltre, che il tuo blog sia letto anche da coloro che hanno partorito quella meraviglia.

PS per "pensiero" aggiungo che se a quanto pare il prezzo di questo gioiello non è per tutte le tasche, la nuova 500 non si venderà da sola manco per niente. La comunicazione (non solo la campagna ATL)sarà fondamentale.

Federico Russo ha detto...

La vera tragedia di chi lavora in pubblicità è prendersi troppo sul serio. È un punto di non ritorno. Il pubblicitario che fa questo errore è morto dentro.

La Fiat 500 è sinonimo di gioia di vivere. La prima versione è arrivata sul mercato italiano in un momento difficile e ha accompagnato gli italiani nel boom economico degli anni '60. Ha continuato a essere vissuta come uno "smile" ambulante nei decenni successivi.

Cosa ha a che vedere con quello che ci hanno propinato ieri sera in TV?

Lo spot che abbiamo visto è un istituzionale di dubbio gusto che esalta solo il ruolo paternalistico di ciò che dovrebbe essere la nuova azienda Fiat. Un'azienda che con la comunicazione attuale non è mai stata così vecchia.

Il loro intento evidente era quello di fare uno spot istituzionale che esaltasse il cambiamento e utilizzare la 500 come "reason why" di questo processo.

C'è tuttavia uno scollamento semantico tra il brand e il prodotto. Credo che 500 e Fiat attualmente non siano parte di un'unica entità, di un unico brand. Considerando anche l’eccezionale lavoro che è stato fatto su www.fiat500.it - 500wantsyou.

Gianca, mi dispiace del risveglio brusco, ma sì: quello che hai visto in TV è il vero spot per la Fiat 500, parte di una campagna composta da tre soggetti. Mi hanno detto che negli altri due cambiano solo le “figurine” dei personaggi famosi.

Anonimo ha detto...

MI fate veramente piangere siete persone senza semplicità, senza sensibilità, senza rispetto, sempre pronta alla critica verso il prossimo e sempre pronta a cogliere il lato negativo delle cose...volete giocare solo a fare gli anticonformisti, MA CHE TRISTEZZA, credetemi di tutto questo l'unica cosa triste siete tutti voi!!! Dovete giocare a fare i grandi quando come avete detto si sta parlando solo di una pubblicità e non di un film candidato agli oscar, quindi per favore smettetela, giocate a fare i grandi nella vita di tutti i giorni invece di farlo per fare commenti su una semplice pubblicità...

Anonimo ha detto...

Ciao b., in effetti sarà fondamentale per vendere la 500 il materiale BTL che, a quanto pare, NON farà l'agenzia che ha mandato in TV lo spot delle figurine MA sarà una piccola agenzia di Torino. Spero solo che le figurine siano finite. Ieri lo spot incriminato e' stato mandato da blob (decisamente di un livello migliore). Se l'obiettivo era "far parlare", i signorotti dell'agenzia delle figurine saranno al 7 cielo, convinti di aver centrato il bersaglio. Chi ha ragione?

Anonimo ha detto...

Che dire??? se solo si potesse fare comunicazione alla I-pod per Fiat da oggi in poi... purtroppo non è cosi e non lo sarà mai, il massimo tentativo di spottrasgressione per Fiat è stato quello assurdo e ridicolo di Grande Punto di italian Job remixed ancora on air... Questo è un animatic e basta.

Anonimo ha detto...

Secondo me, ragazzi, criticate solo perché è di moda; e lo fate con un piglio ed un arroganza tale, che sembra quasi che il vostro parere sia indispensabile e dovuto. Non è colpa vostra se da piccoli non vi hanno “mollato” 4 ceffoni, insegnandovi l’educazione. Ve lo dice uno che è più giovane del “titolare” del blog.
Questo blog è un concentrato di alienazioni, stravolgimenti e deliri vari. Per non parlare dei consigli tecnici degli ex addetti ai lavori:”Ex”.Ci sara un motivo,no?!
Non mi sembra che l’argomento sia affar vostro, nessuno vi ha chiesto niente...o siete per caso tutti disoccupati e vi brucia il culo perchè il mondo cammina senza di voi? Visti i toni ed i contenuti, vien da chiedersi:”Come fare senza di voi?” Risposta:”Volentieri!”
E poi cosa inveite…cosa inveite! Lo spot pubblicizza un prodotto che la maggior parte di voi, affetti da frustrazione idealista, non riuscirebbe a comprare. Il messaggio non era per voi ed infatti non l’avete capito. Un consiglio: agite di più e sproloquiate di meno.

Anonimo ha detto...

erik, se sei un creativo e trovi bello questo spot beh, hai dei problemi. E seri pure.
Se non lo trovi bello ma lo trovi corretto strategicamente (o meglio, paraculo strategicamente) allora è un altro discorso.
Però chiunque abbia un minimo di onestà intellettuale NON PUO' dire che non sia un'oprazione subdola e volgare.
Abbi pazienza, perdona il mio tono ma è così.

Anonimo ha detto...

"Coscenza ha detto"..."è così"...Sei lo sherpa che ha accompagnato Mosè sul Monte Sinai? Quello che è rimasto dietro la roccia ad origliare,intendo. Sei depositario di qualche Verità rivelata? Perdona il mio sarcasmo, ma non è elegante da parte tua sindacare sulla mia onestà intellettuale e su ciò che posso o non posso dire. Certo, sei libero di non condividere, ma non puoi emettere nessuna sentenza.

Anonimo ha detto...

GRANDE ERIK veramente...che tristezza le persone sempre pronte a trovare la critica su tutto, non riuscite a vedere niente di buono...AVETE PARECCHI PROBLEMI TUTTI CREDETEMI

Anonimo ha detto...

Qui non si discute se uno spot sia bello o meno. Qui si discute se sia più o meno giusto strategicamente. Per esprimere la propria opinione non c'è bisogno di insultare o di volere avere per forza ragione. Chi ha i mezzi intellettuali per farlo, li usi per fare interventi costruttivi, anziché dare addosso al prossimo.

Anonimo ha detto...

Criticare non e' solo perche' e' di moda: qualcuno (come me e Federico) lo fa' per lavoro.
Qualsiasi parere e' indispensabile e dovuto, persino i gratuiti.
Io i ceffoni l'ho ricevuti, e anche piu' di quattro e qualche volta anche con qualcosa di piu' duro di una mano aperta: senza entrare nel merito dell'efficia di questi sistemi di educazione, mi sembra che a Erik non sia servito a molto, a meno che che insultare le persone con opinioni contrarie alle proprie o suggerire che queste abbiano bisogno di 4 ceffoni e' considerata educazione, cosa che non mi risulta.

Lo spot e' terribile, di cattivo gusto, non rappresenta il prodotto.
E' solo un'automobile, ed e' solo uno spot, just MOVE ON DUDE.

Maurizio Goetz ha detto...

Ho scritto anche io un post in cui non ho espresso giudizi, ma raccolto i sentiment raccolti in rete. Devo dire che le critiche sono ben motivate. Lo spot tecnicamente è ben costruito, ma nasce già vecchio. Se le agenzie navigassero di più in rete, riuscirebbero a cogliere i segnali deboli che in giro per i blog appaiono oramai molto decisi. Credo che in particolare questo spot sia ben argomentato e debba costituire un elemento di riflessione per una comunicazione di impresa migliore. Non mi sembra scritto poi da un detrattore della pubblicità. Trovo questa conversazione assai utile e produttiva. Io ho imparato molto. Grazie.

Maurizio Goetz ha detto...

Scusate il lapsus, quello ad essere ben argomentato è il post e non lo spot

Anonimo ha detto...

Salve a tutti,

sono alla ricerca di un'idea per scrivere la mia tesi di laurea e questo dibattito comincia ad appassionarmi davvero. Non sono un pubblicitario nè un creativo di professione, ma durante i miei anni universitari penso di aver acquisito alcune discrete nozioni in materia.

Ho letto molti post in cui si dice che questo spot "ti tocca nel profondo del cuore e fa venire i brividi". Effettivamente è cosi. Siamo di fronte ad uno spot ben orchestrato in cui la dolce melodia suonata al pianoforte da Giovanni Allevi ben si amalgama con l'atmosfera romantica di Nuovo Cinema Paradiso, con la voce calda e rassicurante di Tognazzi (se non erro) e con le immagini toccanti che si susseguono durante la proiezione (a mio avviso una struttura molto simile ai vari spot della Microsoft "Your potential, our passion").Mettendo da parte questa somiglianza, saremmo comunque degli automi e dei robot dal cuore meccanico se, in un primo momento, non riuscissimo a provare un briciolo di emozione guardando lo spot.
Da questo punto di vista, quindi, lo spot raggiunge in pieno il suo obiettivo, cioè quello di creare innanzi tutto attenzione e interesse nei confronti della nuova Fiat 500 e, conseguentemente, anche il successivo e probabile desiderio di possederla e di acquistarla.

In un secondo momento però, analizzando criticamente la strategia comunicativa, è assolutamente legittimo abbandonarsi a qualche riflessione: il fine ultimo di qualsiasi pubblicità commerciale è quello di vendere il prodotto pubblicizzato e quindi quello di ottenere un guadagno. In questo caso il prodotto pubblicizzato ha sicuramente un valore simbolico e un'importanza notevole: molto meglio di noi ne sapranno parlare i nostri genitori per la maggior parte dei quali la 500 rievoca gli anni della loro spensierata giovinezza, dei loro primi amori e, molto più in generale, gli anni di un sempre più crescente benessere sociale ed economico postbellico. Sembra chiaro allora che la 500 rachhiuda in sè tante storie, immagini, avvenimenti di un'intera nazione.

La domanda che da buon palermitano mi pongo è questa: perchè associare l'immagine della nuova Fiat 500 a quella di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino? Cosa hanno in comune?

Spero si apra, come già avviene in questo blog, un dibattito costruttivo che mi consenta, tra l'altro, se questo argomento può andare bene per la mia tesi di laurea.

Cheers!
Carlo

Anonimo ha detto...

Bel post, bel blog!

Spot 500, quello che vedo (non sono del settore, zorry):

- ecce italia
- ecce 500
- ecce fiat

Perfetto, tanto ormai "l'oppio è la religione dei popoli".

Quello che stona: la musichetta, errore blue; dovevano essere meno conservativi e azzardare "We are the champions", magari cantata dalla Streisand con voce roca.

Mah... viviamo in tempi di superomismo da executive.

PS: se la 500 è come l'ipod, vuol dire che non le si può cambiare la batteria? (-_-#)

Anonimo ha detto...

Da non pubblicitaria e da improbabile acquirente mi chiedo: per chi è pensata la nuova 500?
E immagino un target prevalentemente non italiano, più probabilmente esteuropeo o addirittura asiatico, ovvero: in pieno boom economico (come gli italiani di allora), quindi pieno di entusiasmi ingenui e cinici al tempo stesso, poco sensibile a questioni energetiche (se avete inquinato voi perchè noi no?), che conoscono dell'Italia una serie di icone che sono effettivamente luoghi comuni (ma chi non ha, di un paese straniero, un'immagine da luogo comune?): il papa polacco? ovvio, visto il paese di produzione, ma il marchio è italiano e il papa, si sa, sta a Roma. Falcone e Borsellino? Le stragi? Perchè no? Non siamo forse, anche e ancora, soprattutto per un certo strato sociale straniero, definibile come target, pizza mafia e mandolino? Ed ecco il Nuovo Cinema Paradiso (un'Oscar, dico, quindi immagine planetaria) e Fellini. Il messaggio è semplice, nel suo cinismo, ma io lo vedo come interprete del cinismo e dell'ottimismo irresponsabile (ma quest'ultima è una proiezione nostra, occidentale, avanzata, consapevole) con cui i miliardi di finora esclusi si stanno avvicinando a tappe forzate al benessere. La frangia di acquirenti italiani penso sia ristretta (anche se abbastanza numerosa): anziana, tradizionalista, nostalgica della propria giovinezza e del clima speranzoso degli anni '60 (anni che tirano molto, anche in altri spot), avvezza alla tv generalista, pensionati con abbastanza denaro ma che non salirebbero mai se non su un'utilitaria "normale".
A me sembra che le critiche allo spot in questione, siano, più che critiche "tecniche", delle critiche sociologiche: ciò che davvero non piace è la fascia sociale a cui la 500 a me pare destinata.
Però, un'azienda non ha mica fini educativi o di sviluppo ideologico della società.
caracaterina

Anonimo ha detto...

Fede, che fico che sei. Sono felice di conoscerti. B.

Anonimo ha detto...

Complimenti a Marchionne: ha realizzato uno spot che fa parlare di sè, ampliando all'ennesima potenza il valore intrinseco della pubblicità stessa. Corona docet (purtroppo)!

Nicola Gambetti ha detto...

Da operatore del settore segnalo solo alcune riflessioni "a caldo":

a) cattivo gusto la ricerca banale e volgare di "eroi popolari" e la loro deconstestualizzazione;
b) cattivo gusto, se non paradossale, l'immagine del Professor Veronesi (non stiamo parlando di idrogeno o biciclette);
c) cattivo gusto l'immagine degli operai Mirafiori in lotta (trent'anni fa non credo godessero di cotanta considerazione);
d) cattivo gusto e provincialismo l'equiparazione grossolana - inaugurata dal Gandhi Telecom di alcuni anni fa (parimenti moralmente nauseante, ma almeno esteticamente e filologicamente coerente) - alla mitica campagna Think Different di Apple. Prima di salire sulle spalle dei giganti per guardare lontano, bisognerebbe perlomeno imparare a stare in piedi...

Federico Russo ha detto...

Vi invito a visitare il blog http://www.mizioblog.splinder.com/tag/schif
dove troverete un altro dibattito in corso sullo spot della Fiat 500.

Mauri Live ha detto...

Questi spot fanno parte di una campagna pubblicitaria tesa a far credere che la nuova 500 sia un prodotto Made in Italy. Per realizzare qusto obiettivo, gli esperti del marketing si sono appropiati di fatti e luoghi con appartengono alla storia di un Paese e non dovrebbero essere utilizzati in questo modo. In questo sporco modo.
Sono spots che incantano, con una voce narrante che cattura l'attenzione. Sono realizzati montanto immagini simbolo, che abbiamo già visto, già memorizzato, che non ci fanno staccare gli occhi dallo schermo. Sono pubblicità che confondono le acque, che riescono a distrare dalla realtà: la nuova fiat 500 NON è made in Italy.
Purtroppo, gli spots sono ben confezionati e gli italiani ci sono cascati in pieno. Sono tutti corsi a prenotare la nuova 500, che di italiano ha solo il marchio, il resto appartiene alla Polonia.

Anonimo ha detto...

Una pubblicità che insieme a quella della Telecom entrerà a far parte delle più belle pubblicità messe in onda. Siete dei rosiconi e basta! La pubblicità serve a vendere e allora credo che siano riusciti nello scopo (forse un po' di meno Telecom, =P ).